Aristotele

VITA E OPERE
Aristotele (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.) fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi.
Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia platonica; dopo la morte di Platone iniziò un periodo di viaggi durante il quale insegnò in molte città; tra il 343 e il 342 si occupò, su richiesta di Filippo II di Macedonia, dell'educazione di Alessandro Magno; tornato ad Atene  fondò nel 335-34 la sua scuola, il Liceo.

La sua attività di ricerca è stata prodigiosa: ha affrontato studi di metafisica, fisica, biologia, psicologia, etica, politica, poetica, retorica e logica, discipline cui diede veste sistematica, creando una vera e propria "enciclopedia del sapere" che ha dominato la cultura occidentale sino al 17° secolo.



Il corpus aristotelico, cioè il complesso delle sue opere a noi pervenute, è costituito dagli scritti esoterici  (interni, cioè destinati alla sua scuola), mentre degli scritti essoterici(destinati al pubblico) restano pochi frammenti. 
Le linee dello sviluppo filosofico di Aristotele consentono di distinguere tre periodi: quello accademico, quello del soggiorno ad Asso, a Mitilene e in Macedonia e, infine, quello dell'insegnamento al Liceo.


IL LICEO
Aristotele fondò il Liceo nel 335 a.C., in un edificio fuori dalla città e preso in affitto presso un bosco consacrato ad Apollo Licio (da cui deriva il nome). Questa istituzione ben presto superò l'Accademia come centro di ricerca perché, pur avendo un'organizzazione simile, sembrava disporre di materiale didattico decisamente migliore. Un esempio è la grande collezione di manoscritti che Aristotele aveva iniziato a radunare, creando la prima importante biblioteca in Grecia. Il liceo aristotelico, a differenza dell'Accademia platonica, non aveva fini religiosi o politici e gli studenti non erano tenuti a rispettare particolari regole comuni e non dovevano far valere una propria idea politica.
Le principali attività della scuola erano Insegnamento e Ricerca in vari campi, ognuno curato nei
minimi dettagli. Secondo A. infatti "non esiste un metodo universale valido per tutti i settori di ricerca": ogni singola scienza si caratterizza per i suoi contenuti e uno specifico metodo di indagine.




IL PROGETTO FILOSOFICO DI ARISTOTELE
Per A. ogni singola disciplina ha oggetto, metodo e fini specifici, non riducibili a quelli delle altre. Affermando l'autonomia delle singole scienze, non intendeva tuttavia dare un'immagine frammentaria e discontinua del sapere. Al contrario egli stabiliva una relazione molto stretta tra le varie articolazioni del sapere e la realtà delle cose. 
Le conoscenze rinviano sempre alle cose, A. aspirava dunque a un'interpretazione unitaria e razionale della realtà. A suo parere era proprio compito della filosofia rintracciare nei discorsi delle varie discipline il senso unitario del mondo. 

Il sistema delle scienze di A. è considerato dagli studiosi la più completa enciclopedia delle conoscenze del mondo antico:
le scienze si suddividono in
-scienze teoriche e conoscitive--> conoscenza disinteressata, che non ha altro fine se non la comprensione di come è fatta la realtà
-scienze pratiche--> indica l'azione morale, intenzione umana
-scienze produttive o poietiche--> allude al fare e al produrre, quindi in ambito di arte e tecnica


LA METAFISICA
I 14 libri che indichiamo con il nome di Metafisica, non furono  scritti da A. con l'intento di creare un opera unitaria, né erano indicati con il titolo attuale. Secondo la storia fu l'editore Andronico di Rodi che li sistemò 'metà ta physica' che in greco significa 'Dopo la fisica'. Il titolo è fondamentale perché descrive bene l'argomento dei testi a cui si riferisce. Ì libri della Metafisica riguardano ciò che è "dopo/oltre la fisica", cioè al di là degli oggetti di cui abbiamo esperienza quotidiana.
Fornisce due sensi diversi di intendere questo concetto:

-nel senso che cercano le nozioni che si possono applicare a tutti gli oggetti esistenti, al di là delle differenze che intercorrono fra gli uni e gli altri;
-nel senso che si impegnano a descrivere ciò che è al di sopra degli oggetti che percepiamo comunemente, e da cui l'esistenza di questi oggetti dipende;



LA FISICA, DIO E L'ANIMA
Aristotele afferma che all'origine dei fenomeni ci sono quattro cause:
-materiale
-formale
-efficiente
-finale
Ogni ente tende alla realizzazione piena della propria essenza immanente.

Afferma poi che ci sono quattro tipi fondamentali di movimento,
-sostanziale (generazione e corruzione)
-qualitativo (mutamento e alterazione)
-quantitativo (aumento o diminuzione)
-locale (spostamento)
e che l'universo si articola in due zone distinte:
esiste il mondo terrestre, in cui i 4 elementi che compongono le cose sono soggetti a movimento locale rettilineo, ed esiste il mondo celeste, in cui l'etere che lo compone si muove di moto circolare senza inizio e senza fine.
Tutto il movimento dell'universo è causato da Dio, primo motore immobile, che agisce come causa finale.

Per A. l'anima è la forma del corpo, e viene distinta in
-anima vegetativa
-anima sensitiva
-anima intellettiva
quest'ultima è propria dell'uomo per il quale la conoscenza si svolge attraverso tre stadi:
--> conoscenza sensibile
--> immaginazione e memoria
--> conoscenza intelletiva


L'ETICA E LA POLITICA
A. si interroga riguardo alla dimensione individuale e sociale dell'uomo.
Per quanto riguarda la dimensione individuale, sostiene che l'uomo virtuoso utilizza la ragione per
-espletare l'attività intellettiva che è quella propria umana, realizzando le virtù dianoetiche e raggiungendo la sapienza accessibile a pochi uomini (saggi e filosofi)
-dominare gli impulsi sensibili e trovare in ogni circostanza il giusto mezzo tra gli estremi, ralizzando le virtù etiche e conseguendo la saggezza accessibile a tutti

Per quanto riguarda la dimensione sociale invece, sostiene che l'uomo è un animale politico che trova nella società la condizione della sua piena realizzazione e che in virtù della sua natura socievole costituisce
-la famiglia (cellula base della società)
-il villaggio (insieme di famiglie)
-la pòlis (insieme di villaggi)
e quindi costituisce la città-Stato --> la quale miglior forma di governo è la politéia.


LA POETICA 
Per A. la retorica si occupa delle tecniche per provocare la persuasione e presuppone onestà, bravura e capacità argomentativa dell'oratore.
L'arte per A. è molto positiva nella formazione dell'uomo perché
-ha una funzione catartica, cioè purifica l'animo dalle passioni negative
e perché
-descrive la realtà elevandola a un grado maggiore di universalità, infatti, mira al verosimile (non al vero) e trascrive i fatti inserendoli in un disegno unitario, ordinario e completo.
Per questo l'arte è una forma di conoscenza superiore alla storia e prossima alla filosofia. 



LA LOGICA
La logica si fonda su tre principi comuni a ogni ragionamento e a ogni realtà:
- di identità 
- di non contraddizione 
-del terzo escluso

Ha come oggetto la struttura del pensiero razionale che è in grado di cogliere la verità delle cose in virtù della corrispondenza tra logica e metafisica, pensiero ed essere.
Infatti tra le forme del ragionamento scientifico e le forme dell'essere vi è un rapporto necessario: un'affermazione e vera se rispecchia la realtà delle cose  (la sostanza).
Su tali basi A. analizza:

-I CONCETTI
elementi che vengono uniti o disgiunto nelle proposizioni, unità minime dotate di significato che esprimono l'essenza delle cose. 

-LE PROPOSIZIONI
frasi in cui affermiamo o neghiamo qualcosa di qualcos'altro, che possono essere 
~universali affermative 
~universali negative
~particolari affermative
~particolari negative 

-RAGIONAMENTI (DEDUTTIVI) O SILLOGISMI 
da premesse universali inferiscono conclusioni particolari, e possono essere 
~validi ma falsi, se l'inferenza è formalmente corretta ma le premesse sono false
~validi e veri,  se l'inferenza è formalmente corretta e le premesse sono vere

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