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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Ippia, Antifonte e Trasimaco: il tema delle leggi

Vi è un ambito di riflessione tipico della sofistica che viene dibattuto soprattutto nella fase immediatamente seguente la prima affermazione del movimento: quello dell'origine delle leggi, della loro validità e della loro continuità o meno rispetto alla natura.  Ippia e Antifonte teorizzano la superiorità della legge di natura, immutabile e uguale per tutti in ogni paese, rispetto a quella positiva, cioè posta dagli uomini, mutevole e relativa ai vari stati. Secondo questi sofisti gli esseri umani sono tutti uguali in base alla legge della natura, mentre le leggi e le consuetudini sociali mettono in atto ogni sorta di discriminazione e ineguaglianza.  da un frammento di Antifonte leggiamo    Noi rispettiamo e veneriamo chi è di nobile origine, ma chi è di natali oscuri, né lo rispettiamo, né l'onoriamo. In questo, ci comportiamo gli uni verso gli altri da barbari, poiché di natura tutti siamo assolutamente uguali, sia Greci che barbari. Basta osservare le necessità natur

Gorgia

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Gorgia nacque a Lentini, in Sicilia. Si procurò fama di grande oratore, capace con la sua dialettica di rovesciare il senso comune e battere qualsiasi avversario. Questa grande capacità oratoria gli permise di accumulare una ingente fortuna economica. Gorgia era in grado di confutare qualsiasi tesi a richiesta, e predicava  una verità diversa per ogni diversa situazione .  Scopo della sua filosofia non era la ricerca del vero assoluto, ma la scelta delle parole più utili che gli garantissero di prevalere nello scontro dialettico. Gorgia diede prova di grande perizia dialettica sul tema parmenideo dell'essere e del non-essere, dimostrando che: 1.  Nulla esiste; 2.  Se anche qualcosa esistesse, non potrebbe essere comprensibile all'uomo; 3.  Se anche qualcosa fosse comprensibile, sarebbe incomunicabile. 1.  Che nulla esiste è dimostrabile nel fatto che se esistesse qualcosa sarebbe o l'essere o il non-essere, oppure entrambi. Escludendo il non-essere, che non è, si pa

Protagora

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Protagora nacque ad Abdera, in Tracia, attorno al 490 a.C. ed è considerato il più originale del movimento. A lui si attribuisce la celebre affermazione : "L'uomo è misura di tutte le cose; delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono." Protagora infatti utilizzava l'uomo come criterio di giudizio della realtà. Ma al termine uomo si possono attribuire diversi significati: -singolo individuo -"umanità" o "genere umano" -"civiltà" o "popolo" E' probabile che Protagora ritenesse complementari questi punti di vista, riconoscendone la validità a seconda della prospettiva desiderata: l'uomo - inteso sia come singolo individuo, sia come genere umano che come popolo - è criterio di giudizio della realtà o irrealtà delle cose, del loro modo di essere e del loro significato. La visione di Protagora è una visione relativistica:  non esiste una verità assoluta valida per tutti, ma si de

I sofisti

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I sofisti possono essere considerati i primi insegnanti a pagamento della storia: con loro l'esercizio del sapere diventa un vero e proprio mestiere, che esercitano spostandosi da un luogo ad un altro in cerca di discepoli desiderosi di apprendere. In antichità il termine "sofista" significava "sapientissimo",quindi aveva una connotazione positiva. Nel linguaggio odierno invece ha un'accezione negativa per cui "sofisticato" si intende di qualcosa di contraffatto o dannoso. Nel significato del termine insomma sembrano essere confluite delle connotazioni negative che erano state attribuite ai sofisti da filosofi posteriori come Platone e Aristotele. Questa valutazione negativa ha fatto sì che le opere dei sofisti non venissero prese in considerazione, quindi non trascritte e tramandate. Non rimane pertanto alcuna opera scritta, ma solo frammenti che rendono difficile la comprensione e l'interpretazione. Per comprendere al meglio il va

Ippocrate

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Ippocrate nacque a Kos nel 460 a.C. e già suo padre era medico prima di lui. Aprì una vera e propria  scuola medica  che rimase a modello per le successive università di medicina, viene infatti considerato il padre della medicina.             Fu il primo a  regolamentare la professione medica  con delle norme ben precise dettate nel suo famoso Giuramento, che ancora oggi viene utilizzato dai giovani laureandi in medicina ed insegna ad agire per il bene del paziente, nel pieno rispetto della persona e nel  segreto professional e. La sua fama era risaputa in tutta Europa già ai suoi tempi ed i suoi colleghi già da allora impararono, sul suo insegnamento, ad osservare più razionalmente i propri pazienti, prendendone in considerazione l'aspetto ed i  sintom i , ponendo diagnosi e prescrivendo quindi rimedi più appropriati. La  cartella clinica   fu inventata da Ippocrate, così come è ancora oggi in uso ed anche i concetti di  'diagnosi'  e ' prognosi'

Democrito

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Democrito di Abdera, come Anassagora, elabora un sistema concettuale che abbandona il mito e si può definire scientifico.  Il problema che si pone Democrito, in quando fisico pluralista, è quello di risolvere il conflitto tra le dottrine del mutamento e quelle della permanenza. Egli lo affronta elaborando una visione materialistica dell'universo, in cui mutamento e permanenza sono tenuti insieme e conciliati.  Per Democrito gli elementi originari e fondamentali dell'universo sono gli atomi, particelle minime e invisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite. Gli atomi sono: -infiniti e identici tra loro dal punto di vista qualitativo (fatti della stessa materia) -differenti per quanto riguarda l'aspetto quantitativo (forma, posizione, dimensione) Aggregandosi e disgregandosi determinano la nascita e la morte di tutte le cose. Si può osservare che gli atomi di Democrito hanno le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide: -semplici -indi

Anassagora

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Anassagora di Clazomene visse e operò ad Atene, e può essere considerato il primo vero "scienziato". Sua importante caratteristica fu quella di trattare i fenomeni non come frutto di misteriose forze divine, ma come effetti di cause naturali. La sua è una mentalità nuova, basata sull'osservazione diretta oltre che sul ragionamento.  Per quanto riguarda la cosmologia Anassagora dimostrò di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori.  Diceva che il sole ci appare piccolo perchè molto distante da noi, ma in realtà ha grandissime dimensioni. Inoltre riteneva che non fosse parte del nostro paesaggio ma che ruotasse intorno alla terra. Sosteneva inoltre che la luna, pur essendo più piccola del sole, ci appare più grande perchè più vicina a noi. E affermava ancora che tutti  i corpi celesti sono della stessa natura della Terra.  L'universo di Anassagora è basato sulla  mescolanza di

Empedocle

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Empedocle di Agrigento, vissuto nel V secolo a.C., poeta, medico, taumaturgo e mago, fu uno dei precursori del nuovo approccio di tipo scientifico.  Nel suo poema Sulla Natura Empedocle descrive la nascita dell'universo a partire da totalità indifferenziata, lo sfero , in cui si mescolano e confondono il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria.   Questi elementi rappresentano le "quattro radici", cioè i quattro elementi primordiali. Questi principi sono eterni, immutabili e identici a se stessi e possono essere suddivisi in parti più piccole, mantenendo però la stessa qualità. Ciò che secondo il filosofo spingerebbe gli elementi a separarsi, infrangendo l'unità dell sfero, sarebbero due forze cosmiche, l'amore e l'odio . Esse mescolano e separano le quattro radici, determinando la generazione e la distruzione di tutte le cose. Le differenze che si riscontrano nell'universo dipendono dalle svariate possibilità di combinazione e aggregazione.  P

I fisici pluralisti

I fisici pluralisti vengono chiamati così perchè: fisici deriva dalla parola greca fiusis che vuol dire natura e quindi loro ricercano i principi da cui tutto deriva nella natura; pluralisti perchè i principi da cui tutto deriva non è uno solo ma sono molteplici. I filosofi che vengono dopo Parmenide tornano ad interessarsi del problema della natura , tentando di mettere insieme il pensiero di Eraclito e quello di Parmenide. Quindi da Eraclito riprendono il principio che tutto cambia, da Parmenide riprendono i caratteri dell'essere vero che è immutabile(quindi non cambia). I fisici pluralisti riescono a conciliare i 2 pensieri facendo la differenza tra composti (che cambiano) ed elementi ( che non cambiano.)