Gorgia

Gorgia nacque a Lentini, in Sicilia. Si procurò fama di grande oratore, capace con la sua dialettica di rovesciare il senso comune e battere qualsiasi avversario. Questa grande capacità oratoria gli permise di accumulare una ingente fortuna economica.
Gorgia era in grado di confutare qualsiasi tesi a richiesta, e predicava una verità diversa per ogni diversa situazione.

 Scopo della sua filosofia non era la ricerca del vero assoluto, ma la scelta delle parole più utili che gli garantissero di prevalere nello scontro dialettico.
Gorgia diede prova di grande perizia dialettica sul tema parmenideo dell'essere e del non-essere, dimostrando che:
1. Nulla esiste;
2. Se anche qualcosa esistesse, non potrebbe essere comprensibile all'uomo;
3. Se anche qualcosa fosse comprensibile, sarebbe incomunicabile.


1. Che nulla esiste è dimostrabile nel fatto che se esistesse qualcosa sarebbe o l'essere o il non-essere, oppure entrambi. Escludendo il non-essere, che non è, si passa all'analisi dell'essere. Esso sarebbe infinito o generato. Se fosse infinito allora non è in alcun luogo preciso e quindi non esiste. Se fosse generato allora lo sarebbe dal non-essere, e non potrebbe, o dall'essere. Ma l'essere lo è già e non può generare. Quindi nulla è.
2. La seconda tesi è dimostrabile in questo modo: se non possiamo dire che le cose pensate esistono, non potremmo neanche dire che si può pensare l'essere, e se l'essere non è pensabile allora non è nemmeno comprensibile.
3. La terza tesi è spiegabile tenendo presente che l'uomo comunica solo attraverso i sensi, più precisamente trasmette l'idea di un oggetto con la parola. Ma la parola non può trasmettere l'oggetto stesso, essendo la parola solamente un simbolo. Ciò che non è espresso non può essere realtà.


La difesa di Elena



Un argomento che diede fama a Gorgia fu la difesa di Elena, ritenuta colpevole di aver scatenato la guerra di Troia.
Ne L'encomio di Elena, Gorgia sostiene che essa fu convinta a tradire il marito Menelao dalle affabulazioni verbali di Paride: ella non aveva quindi proprie colpe specifiche che ne danneggiassero la virtù. 
In sostanza, Gorgia riconosceva alla parola il potere di ipnotizzare l'interlocutore fino a fargli perdere la ragione. La difesa di Elena può considerarsi, storicamente, un omaggio alla parola come edificatrice di verità, omaggio che non poteva non provenire da un sofista quale era Gorgia.













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